Tra discorsi e sermoni di fine anno, post demenziali su FB, mail fotocopia e contro discorsi e contro sermoni che si tengono abitualmente nell'arena mediatica e nel jetset, ecco finalmente arrivare oggi via Social il messaggio di Buon Anno , la svolta manifesto del Sensei Superdeep, Takashi Murakami.
Eccolo qui di seguito, mi sono preso però una licenza, il permesso di trascrivere la mia personalissima versione di traduzione, inserendo liberamente alcune note, riflessioni, indicazioni per meglio renderlo comprensibile come annuncio di una svolta epocale (aggiunte che non indicheró con i consueti codicilli tipo ndr etc... ma che lascerò fluire tra le parole di Murakami, perché non siamo in ambito accademico e nemmeno sulla carta stampata ^^) con una selezione di immagini "frames" screenshoot del VIDEO "MUST TO SEE" del Suo grande show alla Gagosian Gallery di NY, vero manifesto e punto di svolta già in cantiere da un anno e a spasso per il mondo (anche a Milano, con vari teaser e presentato completo poco tempo fa, soltanto il 10 novembre 14 e ancora visibile fino al 17 gennaio di questo neonato 2015. Un punto artistico di non ritorno e di definitiva conversione e affermazione del SUPERDEEP. L' annuncio e il "lancio" del canone estetico, artistico e morale che caratterizza e caratterizzerà sempre più con genoma asiatico il terzo millennio della storia delle arti.
Qui trovate la versione originale postata sulla pagina ufficale di FB: https://www.facebook.com/TakashiPom
Felice Anno Nuovo!
L'anno scorso, ho dato il massimo assoluto, con tutta Kaikaikiki al lavoro, incessantemente per un intero anno, per la mia mostra personale alla Gagosian Gallery di New York. Utilizzando i trucchi del mestiere che ho scoperto e analizzato nel corso degli oltre venti anni della mia carriera come artista professionista, soprattutto per quanto riguarda gli elementi spirituali che conducono alla fruizione di ogni pezzo, sono stato in grado di confermare ulteriormente i miei metodi creativi e concentrare la mia energia nel lavoro che vedete. Allo stesso tempo, però, l'esecuzione, di fatto, che lo stesso ha richiesto ha fatto saltare via circa un terzo del mio spirito e sto ancora recuperandolo ora.
Il metodo intrapreso ha comportato per me un impegno importante, spingendomi al limite senza risparmiare nemmeno il mio staff, sforzandomi di scendere a profondità altrimenti invisibili, almeno per me e estreme per il recupero di materiali altrimenti sconosciuti fino ad allora.
Questo era qualcosa che avevo sempre sostenuto verbalmente insistendo sul fatto che i miei giovani assistenti e apprendisti debbano sempre spingersi oltre, sacrificarsi oltre ogni limite per raggiungere l'obiettivo, ma quando ho seriamente seguito il mio stesso consiglio, mi sono mentalmente spazzato via.
Avevo sentito aneddoti che di solito si intestano a grandi artisti manga completando la loro "opus magnum" l'opera della vita e vedendoli successivamente diventare relitti totali, ma (se oso paragonarmi a tali grandi creatori maestri, tipo Tezuka o Miyazaki) dopo aver sperimentato io stesso, ho capito il processo di tali alterazione assoluta e il suo relativo piacere.
Era scary, avevo paura di spingermi troppo oltre il mio limite. Questo non vuol dire però che sono già tornato dal vuoto.
Nella mia mente, mi vedo seduto sul bordo di un abisso molto buio, da solo, abbracciandomi le ginocchia; la mia faccia assomiglia a quella della figura nella pittura di Munch, il mio corpo a quello di Gollum.
Ho pensato di arte come ad un rapporto fortemente conesso al mio cammino spirituale.
Ho usato ripetutamente l'aneddoto che l'arte contemporanea è tutto contesto, ma questo è solo il requisito minimo, la linea di fondo per godersi l'arte oggi; non è però, ovviamente, tutto quello che c'è. L'Arte pura, in particolare, è simile a scalare la parete di una scogliera a picco con l'equipaggiamento minimo indispensabile. Lo scalatore potrebbe stabilire un record personale, ma nel processo di salita potrebbe anche ottenere il congelamento degli arti invece ch eil raggiungimento delal meta prefissa, intravedere l'aldilà e avere seriee difficoltà a tornare a questo mondo. E proprio per questo, il suo reportage sul suo viaggio può essere degno di lode; può essere considerato arte.
Ho pensato che mi potrei riprendere facilmente nel 2015 e riabilitarmi, ma la mia situazione non mi permette un lusso del genere ... Cioè, la mia azienda opera con pochi soldi ... e, naturalmente, non posso rifugiarmi se non ho ancora raggiunto la fine del mio pellegrinaggio agli obiettivi che mi sono prefissato, per me e per la mia visione dell'arte.
Così il viaggio va avanti.
Se tutto non è ancora a posto, quindi, dovrò continuare a spingere me stesso in avanti fino a quando, un giorno, cado in un profondo crepaccio a morire.
Prego anche il cielo di non finire così.
Well allora. Vi auguro tutto il meglio per il nuovo anno.
Ed ecco il video che testimonia e vi rende partecipi della grande opera.
IN THE LAND OF THE DEAD, Stepping on The Tail Of A Rainbow
IN THE LAND OF THE DEAD, Stepping on The Tail Of A Rainbow |
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